La vittoria ottenuta contro la Lazio consente alla Salernitana di alimentare il sogno salvezza e di accorciare su tutte le dirette concorrenti. Il pari tra Verona e Lecce certifica definitivamente l’esito favorevole di un turno che, sulla carta, sembrava invece nefasto per i colori granata. Bravo Inzaghi a preparare la partita, meno brava la Lazio che è scesa in campo con supponenza e superficialità pensando di fare un sol boccone dei granata. E se chi gioca in Champions ha bisogno di un rigorino per sbloccare il risultato contro l’ultima della classe, possiamo ben capire perchè il calcio italiano stia andando così verso il basso. Tornando a questi tre punti, ossigeno puro dopo una serie di mortificazioni, riteniamo che lo staff tecnico ci stia mettendo tanto cuore e vada sostenuto, così come pensiamo che Iervolino vanti ancora un meritato credito dopo aver salvato tre volte la Salernitana in due anni. Tuttavia non cambia la nostra posizione nei confronti del direttore sportivo De Sanctis: a nostro avviso andrebbe esonerato.
A gennaio occorrono investimenti, competenze, contatti e conoscenze per risollevare la barca e affidare un bel gruzzoletto a chi – tanto per fare un esempio – con 25 milioni di euro ha costruito la difesa più battuta in assoluto è senza dubbio rischioso. De Sanctis, che per tanti ha poco appeal nello spogliatoio e che per tutti dovrebbe uscire allo scoperto a tutela della Salernitana, è quello che ha mandato via tanti calciatori forti “solo perchè portati da altri dirigenti”, per dirla alla Radovanovic, è quello che la scorsa estate ci ha messo due mesi per ufficializzare il primo acquisto ed è quello che non è andato d’accordo con gli allenatori, esonerandone due su due senza mantenere la promessa di dimettersi e accettando letterine pubbliche post Bergamo ostentando un ritrovato feeling con Nicola dopo la sfuriata di Sassuolo. Credibile? Il mercato è oggi e bisogna dare le chiavi della società in mano a gente esperta. Sabatini aspetta solo un segnale, cosa aspetta invece la proprietà?