Ne abbiamo lette di tutti i colori sui social quando la Salernitana ha alzato la voce contro i torti arbitrali evidenti subiti nel derby giocato a Napoli qualche giorno fa. Su sponda azzurra, mentre sfottevano un settore ospiti vuoto e si godevano tre punti chiave nello scontro diretto per la salvezza, alzano i toni quasi come fosse lesa maestà battere su due dati oggettivi. Anzitutto il fatto che i campioni d’Italia vincano solo per 2-1 contro l’ultima in classifica che schierava i difensori a centrocampo e qualche ragazzino di belle speranze certifica il livello del campionato. In secondo luogo era fin troppo palese che la direzione arbitrale avesse avuto un peso non indifferente nell’economia del risultato finale. Perchè Simy può essere reiteratamente trattenuto nell’area partenopea senza intervenire, però si va al VAR per un contatto tra Fazio e Simeone dopo che l’attaccante aveva già calciato. Alla faccia dell “si usi la tecnologia solo per errori gravissimi ed evidenti”. Del resto il Napoli, negli ultimi tempi, ha spesso risolto le sue partite dal dischetto. Per non parlare della rete del 2-1, viziata da una gomitata di Demme sulla testa di Tchaouna. Inzaghi, Sabatini, Candreva e Iervolino hanno alzato la voce, chiedendo rispetto ed equità nei giudizi. E da Napoli tanto fango e ironia infinita, col coro “Serie B, serie B” che riecheggiava a Fuorigrotta anche nello scorso mese d’aprile, quando – al posto di godersi un evento storico come il primo posto – auguravano la retrocessione all’avversario salvo poi scandalizzarsi per la festa salvezza fatta all’esterno dell’Arechi. D’altronde il cioccolatino di Dia risulta ancora indigesto.
ll dio del calcio, però, è grande e, nel tempo, restituisce tutto a tutti. Ieri sera il Napoli ha perso la 92′ la Supercoppa Italiana e ha lasciato il campo recriminando per la direzione del signor Rapuano. Ed è stato un vero e proprio remake del 2012, quando l’allenatore non si presentò sul terreno di gioco nel corso delle premiazioni. Fermo restando che a Salerno si pensa esclusivamente alla Salernitana e che la rivalità è sentita principalmente a Napoli (decine e decine di commenti quotidiani sulle “nostre” pagine, wc con il cavalluccio, maglie incendiate in piazza, presunti scrittori e opinionisti che non perdono occasione per attaccarci), possiamo dire che oggi leggiamo quasi con piacere tutti i commenti di rabbia dei tifosi azzurri. Quelli che, la settimana scorsa, invitavano la Salernitana ad accettare la sconfitta in zona Cesarini senza aggrapparsi a nessun tipo di alibi. Ad ogni modo, perso l’ultimo obiettivo della stagione (a meno che qualcuno non creda nel Napoli vincitore della Champions), ci si potrà rituffare sul campionato. E lo scontro diretto salvezza col Sassuolo assume già i contorni del big match. Con tanti saluti a chi ha preferito passare sull’ altra sponda mettendo a referto un esordio a dir poco indimenticabile a Torino.