Salernitana sempre più verso la cessione. Secondo indiscrezioni raccolte dalla nostra redazione, in queste ore alcuni dirigenti granata avrebbero contattato parte dgli sponsor per chiedere di rinnovare la propria collaborazione pur in presenza di imminenti cambiamenti all’interno del club. In provincia, in particolare, ci sarebbero stati dei colloqui durante i quali sarebbe emersa in pieno la volontà di Danilo Iervolino di cedere e chiudere anzitempo la sua avventura nel mondo del calcio.
Qual è lo scenario attuale? In questo momento è in corso a Roma l’ennesimo confronto tra Iervolino, Milan e i rappresentanti di Brera Holdings, fondo americano con sedi operative anche in Italia che avrà ancora poche ore a disposizione per effettuare le famosa offerta vincolante. Ad ora non ci sono altre trattative in corso e, questo, ha spinto la Brera a giocare al ribasso con la consapevolezza che l’attuale patron ha voglia di fare un passo indietro. Proprio per questo proseguono le interlocuzioni per trovare una soluzione che accontenti tutti.
L’offerta potrebbe abbassarsi da 25 a 20 milioni di euro, pagabili in tre rate annuali e con un bonus in caso di promozione in serie A della Salernitana in questo arco di tempo. Contestualmente Brera Holdings avrebbe chiesto di accelerare sul fronte cessioni per garantirsi, da subito, il tesoretto necessario per gestire la parte prettamente sportiva. Ruolo cruciale, come rimarcato più volte, è quello dell’amministratore delegato Maurizio Miilan, pronto a restare in sella a prescindere dal nome del presidente. Proprio lui avrebbe sottoposto ai dirigenti della Brera un piano economico-sportivo ritenuto valido.
Chissà che non possa fungere lui da presidente, oltre che da garante di un progetto che avrebbe natura pluriennale e che sarebbe basato soprattutto sulla valorizzazione dei giovani e sul potenziamento dell’area scouting. Chiaramente il closing, per motivi burocratici, non potrebbe esserci in tempi rapidissimi, sebbene per sabato Iervolino abbia fissato un appuntamento con il pool di avvocati e notai che lo seguono da quando ha iniziato la sua avventura in granata. Le possibilità di un addio sono sempre più elevate, a patto che la Brera acceleri senza porre ulteriori condizioni.
Viceversa Iervolino resterebbe, con la prospettiva di investire quanto incassato, di vivere un anno di assestamento in cadetteria e di guardarsi attorno a caccia di altri investitori disposti a rilevare il club. Certo, la permanenza di un presidente che sta provando a cedere non è ipotesi che fa fare i salti di gioia ai tifosi, così come quella di ritrovarsi nelle mani di un fondo che, già ora, vuole acquistare pagando a rate pensando anzitutto alla cessione dei calciatori. Ma non è da scartare nemmeno la pista numero tre: Iervolino resta all’interno del fondo investendo una quota. In questo modo non uscirebbe di scena, ma avrebbe un ruolo che richiederebbe una esposizione minore.
Certo, l’arrivo di un direttore sportivo di spessore sarebbe, oltre alla permanenza di Milan, un punto a favore. E così ci potrebbe essere un nuovo tentativo con Petrachi, col quale le parti non si erano lasciate affatto bene la settimana scorsa. Al punto che persone molto vicine a Iervolino avrebbero consigliato al patron di depennare definitivamente il suo nome dalla lista dei papabili. Milan, però, sotto traccia ha lavorato per ricucire, pare proprio su indicazione della Brera e con il totale avallo di Colantuono che ben lo conosce.
Maiorino era il favorito di Iervolino e Fimmanò e resta ancora in pista, tutte le altre ipotesi hanno perso quotazioni forse in modo definitivo. Quanto agli allenatori, risulta un sondaggio concreto per Aquilani, con Toscano virtualmente granata sabato prima di un dietrofront dettato dalla presa di tempo da parte di Iervolino. Occhio alla soluzione Sottil, svincolato e desideroso di ripartire dopo l’esonero di Udine. Mai caldeggiata l’ipotesi di un Inzaghi-bis.