Ancora una volta Ivano Pezzuto si è confermato la bestia nera dei granata: dodici sconfitte su diciotto gare con il fischietto leccese in campo. Anche quella di ieri non è stata una direzione particolarmente positiva e solo il VAR ha evitato che si perpetrasse un nuovo torto ai danni della Bersagliera. Ma andiamo con ordine partendo dall’ammonizione ai danni di Ghiglione dopo 4 minuti. Provvedimento quantomeno severo nei confronti di un giocatore col quale evidentemente c’è scarso feeling: a Frosinone ricevette un rosso diretto a fine primo tempo, ieri un giallo comunque assai condizionante al 4′. Poi la gomitata di Marin su Tongya: passi pure per la svista di Pezzuto, intento a seguire lo sviluppo dell’azione, ma cosa stava guardando l’assistente? Per fortuna, una volta tanto, la tecnologia è intervenuta a favore della Salernitana con un sacrosanto rosso diretto. Il pubblico di casa avrebbe fatto bene a fischiare un capitano che lascia in 10 la propria squadra dopo 13 minuti per una sciocchezza piuttosto che beccare la mezzala granata. Non c’era assolutamente il rosso, invece, ai danni di Lochosvhili, sebbene il telecronista di DAZN abbia raccontato quanto stesse accadendo con una certa enfasi forse dimenticando che il regolamento non prevede mai l’espulsione diretta quando l’attaccante si allarga e non dirige direttamente verso la porta. Decisione corretta. Ci sono dubbi, piuttosto, sul gol segnato dal Pisa. Alcune immagini lasciano in eredità un quesito: Moreo l’ha presa con la mano? Ferrari è stato l’unico a protestare, il VAR non è intervenuto. Resta il punto interrogativo. Così come la scelta di concedere appena 3 minuti di recupero in una gara ricca di proteste, sanzioni disciplinari e perdite di tempo. Ma la Salernitana di ieri non avrebbe segnato nemmeno in 8 contro 11 e con un terzo tempo da giocare…
Fonte tuttoSalernitana