◄ Tutte le news

Gara preparata con intelligenza da Inzaghi: la sua Salernitana è in costante crescita
04/02/2024
Condividi

La Salernitana ha un bravo allenatore in panchina. E sottovalutare il pareggio ottenuto col Torino significa non aver vissuto un passato recente che parlava di infortuni, condizione fisica da ritrovare e spogliatoio col morale sotto i tacchi e che andava ricaricato a dovere. A nostro avviso la partita è stata preparata perfettamente da Filippo Inzaghi, capace di portare a casa un punto prezioso che permette di accorciare le distanze dalla zona salvezza.

Quando si analizza una partita e si valuta una prestazione, è necessario farlo a 360° tenendo conto di tanti fattori: stadio, avversario, classifica, momento. E, dopo una settimana difficile e contraddistinta da un autentico via-vai causa mercato, preparala meglio sarebbe stato difficilissimo per chiunque. Guai a dimenticare, ad esempio, che tanti calciatori sono arrivati l’altro ieri e che, per larghi tratti del secondo tempo, la Salernitana ha giocato con due esterni in veste di “braccetti”. E con un esordiente come Pellegrino a completare il terzetto. Giocarsela a viso aperto contro un Torino da zona Europa, che in casa aveva asfaltato il Napoli e che stava sciorinando un gran calcio nelle ultime settimane poteva essere un suicido sportivo. Invece Inzaghi è stato intelligente, ha capito il momento, ha fatto di necessità virtù e ha schierato la squadra con equilibrio e raziocinio, provando a sfruttare le ripartenze con tre calciatori offensivi e inserendo Dia non appena i piemontesi sono calati fisicamente. D’altronde, fatta eccezione per il primo tempo con Bologna e Genoa e per la sfida di Firenze, la Salernitana di Inzaghi è stata sempre battagliera, bella da vedere, capace di produrre occasioni e di giocarsela con tutti senza timori reverenziali. E il mister ha perennemente convissuto con una situazione critica, con una squadra prima in Italia per numero di legni colpiti e tartassata da torti arbitrali che gridano vendetta e tolgono punti.

Oggi, lo ribadiamo, la Salernitana ha fatto la miglior partita che potesse fare. Giusto tenere i due centrali di centrocampo più bassi quando c’è un terzetto difensivo inedito formato da calciatori fermi da tempo, giusto affidarsi alla rapidità di Tchaouna e non alla fisicità di un centravanti visto che di cross ce ne sarebbero stati pochi, buona anche la gestione dei cambi con Dia nell’ultima mezz’ora e ancora lontano dal top della forma.Risultato? Porta inviolata in trasferta dopo quasi un anno, una sola parata di Ochoa (in media con quanto accaduto nelle ultime, sfortunatissime gare), l’occasionissima per vincerla con Dia e il sottovalutato Pierozzi – voluto da Inzaghi – che giganteggia al centro della difesa confermandosi giovane dal futuro assicurato e che si spera possa restare a Salerno anche l’anno prossimo.

Ora l’Empoli, occasione unica per trasformare il grande lavoro svolto in questi mesi in punti preziosi in chiave salvezza. L’allenatore si sta rivelando un valore aggiunto e ha pagato a caro prezzo le carenze della rosa, gli infortuni, il calendario tostissimo e i problemi di uno spogliatoio che oggi lotta, suda, onora la maglia e ci crede. Per coronare il sogno c’è bisogno di un allenatore bravo. E Inzaghi sta dimostrando di esserlo.

Ogni giovedì alle ore 17:00 
IN DIRETTA
 sulla pagina Facebook
di Popolo Sportivo

Condividi