300 minuti senza prendere gol. Da queste parti è quasi un miracolo sportivo, visto quanto accaduto nelle ultime stagioni. Emblematica fu già la trasferta di Reggio Emilia, con una Salernitana apparsa finalmente equilibrata e in grado di proporre un calcio spregiudicato senza concedere nulla all’avversario. Si dirà che la Reggiana è poca cosa, del resto non segna da tantissime partite. Però col Catanzaro c’era stata una seconda prova incoraggiante, tale da pensare che il vento fosse davvero cambiato. A Palermo la prova del nove ampiamente superata, con i forti attaccanti rosanero che si sono resi pericolosi soltanto nel finale, disinnescati da Sepe e da quattro calciatori che hanno combattuto su tutti i palloni, supportati da un Amatucci gigantesco e da un Tello convincente al di là del gol decisivo siglato nel primo tempo. Ora, però, non si passi da un eccesso all’altro e non si cambi idea rispetto alla necessità di intervenire a gennaio. Considerando che non ci sono centrocampisti di interdizione e che, nell’ultimo giorno di mercato, è partito anche Daniliuc, sono evidenti le responsabilità di una dirigenza che, al netto dei tanti paletti imposti da Iervolino e di un budget molto limitato, avrebbe dovuto mettere a disposizione dell’allenatore almeno un altro difensore centrale di spessore. Fatta eccezione per Ferrari, gli altri elementi in organico non convincono in pieno. Ruggeri ha fatto bene in Friuli ma è un giovane che deve crescere senza pressioni sulle spalle, Bronn continua ad alternare buoni interventi a errori clamorosi e Velthuis è il vero flop di questa primissima fase di stagione come testimoniato da una media voto inferiore al 5 e da una serie di svarioni che hanno fatto perdere punti importanti in ottica classifica. Petrachi, al momento, continua a dire no al mercato degli svincolati pur con una lista over che consentirebbe di operare ancora. La mancata partenza di Valencia, tuttavia, non ha fatto risparmiare un ulteriore stipendio oneroso alla società e questo rappresenta un ennesimo ostacolo in un contesto di ridimensionamento. Ma in fondo basta poco per il salto di qualità.
Fonte tuttoSalernitana