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Dare colpe a Sousa per “difendere” De Sanctis?
15/11/2023
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Ci siamo ripromessi in queste ore di pubblicare articoli distensivi, di provare a caricare l’ambiente in vista delle prossime partite: il bene della Salernitana viene prima di tutto e siamo convinti che l’impresa salvezza sia ancora possibile. Per difendere la serie A e restare aggrappati a questo sogno è necessario che tutte le componenti remino nella stessa direzione e con la consapevolezza che ciascuno di noi può fare la differenza. Questo non vuol dire, però, evitare totalmente analisi e riflessioni che rientrano nell’ambito della famosa critica costruttiva.

In queste ore si sta alzando un polverone social e mediatico rispetto alla presunta preparazione estiva sbagliata. La diffusione pubblica di note stampa inviate nel gruppo telegram riservato ai giornalisti è diventata argomento di discussione assai gettonato e c’è chi chiede – legittimamente – come mai si alzi la voce soltanto oggi senza aver posto allo staff tecnico le opportune domande nei mesi di luglio e agosto. Periodo in cui l’ex allenatore Sousa invocava rinforzi, chiedeva un’organizzazione migliore e invece si ritrovò a gestire un gruppo largamente incompleto e con tanti musi lunghi.

Certamente Sousa non è esente da responsabilità, ci mancherebbe, ma giustificare l’ultimo posto in classifica per cose avvenute quattro mesi fa ci sembra quantomeno inopportuno. E non sorprenderebbe se, chi scrive sul web, sia alimentato da qualche voce fuori campo che “suggerisce” argomenti utili ad attaccare gli altri affinché non si evidenzino le vere responsabilità. Salerno non ha l’anello al naso e in tanti hanno capito perfettamente cosa stia accadendo.

Tornando alla famosa preparazione sbagliata, ci chiediamo quanto sarebbe stato controproducente prevedere allenamenti intensi e sfiancanti (con notti insonni causa assenza di aria condizionata) con pochi calciatori a disposizioni, qualcuno da “preservare” anche per motivi di mercato e gente fuori rosa o con la valigia in mano. Se nelle esercitazioni tattiche si deve usare un portiere come attaccante per raggiungere il numero minimo di cosa vogliamo parlare?

E, analizzando le gare targate Sousa, ricordiamo il punto ottenuto in emergenza sul campo della Roma (con Botheim titolare e Motoc unica alternativa in difesa) e le gare con Udinese, Lecce, Frosinone ed Empoli nelle quali, statistiche e tabelle alla mano, la Salernitana ha corso di più nell’ultima mezz’ora. Non propriamente tipico di chi avrebbe sbagliato preparazione! Con l’Inter, invece, per sessanta minuti la squadra di Sousa ha messo sotto la capolista e finalista recente di Champions, crollando non per motivi fisici ma perchè i subentranti erano di livello nettamente inferiore ai titolari.

Inzaghi, inoltre, è arrivato qui da un mese e mezzo, tutto sommato il ritiro estivo dura lo stesso lasso di tempo e ciò vuol dire che a già ora si dovevano vedere i risultati del richiamo di preparazione, pur con l’alibi delle gare da preparare e del girovagare dei nazionali. Invece, alla quinta gara ufficiale (quindi non in Salernitana-Cagliari), abbiamo visto una squadra crollare nella ripresa, prestare il fianco agli avversari, subire un assedio.

E chi analizza la partita senza usufruire dei suggerimenti di chi invece dovrebbe dare spiegazioni, si accorge che anche nel tanto decantato primo tempo il Sassuolo abbia preso un palo e sfiorato la rete in almeno tre circostanze. E se proprio volessimo fare gli avvocati del diavolo e ammettere che la preparazione fisica sia stata sbagliata, ci chiediamo: il direttore sportivo non si accorgeva di come si allenasse la squadra?

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di Popolo Sportivo

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