In una difesa che continua a prendere mediamente due reti a partita da tre campionati, spicca un calciatore colpevolmente sottovalutato e incomprensibilmente criticato da qualcuno in tempi recenti. Norbert Gyomber resta il più forte elemento del pacchetto arretrato e uno di quelli col rendimento più costante in massima serie.
Certo, in questo girone d’andata turbolento anche lui ha accusato qualche passaggio a vuoto, ma mettere in discussione chi sta dando l’anima per la maglia granata da 4 anni a questa parte è totalmente fuori luogo. Ad ogni modo c’è un dato che certifica la forza del centrale granata, tra i primi in assoluto per recuperi/anticipi vincenti effettuati in serie A: ben 93! Pochissimi come lui.
D’altronde chi guarda le partite con attenzione non può che notare la sua capacità di leggere prima le giocate degli avversari, la precisione delle scivolate, la bravura nel trovare subito la posizione a centro area quando arrivano cross pericolosi dalle fasce e i costanti raddoppi di marcatura se i “braccetti” vengono saltati. Un valore aggiunto, insomma, il calciatore al quale aggrapparsi per sperare di invertire la rotta anche in fase difensiva.
Quanto alla gara con il Milan, senza dubbio è stato protagonista in negativo in occasione della rete del 2-2. Nella circostanza è apparso spaesato e sorpreso dalla traiettoria assunta dal pallone. Tuttavia limitare il giudizio all’azione del pareggio significa essere poco obiettivi. Perchè Gyomber, entrato in un momento delicatissimo, aveva avuto un buon approccio.
Chi parla di inadeguatezza (anche qualche pseudo scrittore del web prestato a blog dai contenuti a tratti imbarazzanti) si prenda del tempo per rivedere, senza pregiudizi, le varie partite di Gyomber. Uno che non molla mai, che incarna lo spirito della gente, che ha rinunciato a proposte economicamente importanti anche quando De Sanctis non voleva rinnovargli il contratto preferendogli gente strapagata nel mercato estivo e che tuttora sta facendo fatica.
