Cresce la tensione a Salerno per la scelta improvvisa della Lega B di rinviare a data da destinarsi la partita originariamente prevista per questa sera contro il Frosinone, match determinante ai fini della salvezza. Il messaggio del popolo granata è chiaro: dopo anni e anni di torti e situazioni anche grottesche e clamorose (ricordate il caso Ternana nel 2006?), il pubblico ha perso la pazienza e, per oltre un’ora, all’esterno dello stadio ci sono stati cori contro la Lega, il presidente della FIGC Gravina e il presidente del Brescia Cellino da parte di oltre mille sostenitori, giunti da ogni parte della città e della provincia. La class action partirà nei prossimi giorni: si chiederanno danni morali e materiali sia per quanto accaduto ad aprile a Cittadella (con 1000 tifosi in viaggio, alberghi prenotati e spese non indifferenti), sia per quello che è successo in queste 48 ore che sarebbe eufemistico definire caotiche. Non solo: c’è chi spinge per un corteo sotto la sede della Lega, chi chiederà una interrogazione parlamentare in presenza del Ministro Abodi, cui parole hanno ulteriormente indispettito la piazza. E poi lo striscione: “A tavolino cambiate il finale, a Salerno sarà inferno reale”. Un messaggio che non si presta ad interpretazioni. E ieri, prevedendo una reazione rabbiosa del pubblico, il Governatore De Luca si era rivolto duramente alla Lega e alle autorità calcistiche competenti: “Vi assumerete le responsabilità per eventuali problemi di ordine pubblico dopo la gravissima decisione che avete assunto. Occorre salvaguardare la regolarità del campionato”.
A quest’ora saremmo dovuti essere tutti sugli spalti a spingere la Salernitana verso la vittoria e a godersi un incredibile spettacolo di tifo, con 30mila spettatori e una squadra desiderosa di sfruttare l’aiuto della gente per ottenere la salvezza sul campo. Invece siamo a cospetto di un altro teatrino tutto italiano, con la Lega B che ha annullato tutto 24 ore prima dell’evento dichiarandosi pronta a stravolgere le classifiche. In tanti hanno accolto l’appello degli ultras recandosi comunque all’esterno dello stadio, oltre mille persone a cantare e a sostenere contestando apertamente la Lega, ma anche il presidente del Brescia Cellino. “Ci vogliono far retrocedere, Salerno non si piega” e “E’ una strategia per aiutare la Sampdoria” due delle opinioni più diffusi. Nessuno ha voluto mancare all’appello: ultras, Centro di Coordinamento, Mai Sola, Salerno Club, tante persone arrivate dalla provincia e chi, giunto appositamente da altre regioni, ha comunque colto l’occasione per dare un contributo in termine di presenza e calore. Si sta preparando una class action per chiedere alla Lega B rimborso spese “per danni morali e materiali”, qualcuno propone di disertare i playout in casa e fuori qualora si confermasse uno slittamento pro Sampdoria. Cori contro Gravina.