Chi fa il nostro mestiere ha spesso la fortuna e il privilegio di relazionarsi con persone che, raccontando le proprie storie, riescono a lasciare in eredità una serie di preziosi insegnamenti da tramandare soprattutto ai più giovani. Vere e proprie lezioni di vita che raccontiamo con piacere con l’obiettivo di dar lustro e visibilità a tanti professionisti salernitani ma anche lanciare un messaggio a quei ragazzi che faticano a trovare la propria strada e che non devono mai smettere di credere nei propri sogni. Chi incarna perfettamente valori quali spirito di sacrificio, lungimiranza e senso d’appartenenza è Morgan Giannatiempo, titolare del bar “Confidence” diventato in breve tempo punto di riferimento per i cittadini di Bivio Pratole e di tutta la provincia di Salerno. Un percorso partito da lontano, quando era necessario sacrificare i propri spazi e i divertimenti giovanili pur di acquisire, sul campo, i trucchi del mestiere che gli hanno permesso di avviare un’attività all’avanguardia e destinata a crescere ulteriormente col passare delle settimane. Ed è proprio Morgan a raccontarsi alla redazione di Popolo Sportivo ripromettendosi di organizzare una grande festa a tinte granata qualora la Salernitana riuscisse miracolosamente a centrare la salvezza:
Partiamo un po’ con l’inizio del tuo percorso professionale…
“Sin dall’età di 14 anni mi sono cimentato nel lavoro di cameriere e barista, in alcune circostanze decidevo autonomamente di disimpegnarmi anche in orari notturni per imparare da subito, sulla mia pelle, cosa significasse dedicarsi a questo tipo di attività in un settore che richiede enorme senso di responsabilità. Passo dopo passo ho deciso di approfondire le mie conoscenze e ho partecipato a diversi corsi di formazione specializzandomi in cocktaileria e caffetteria. Nel mio cuore era vivo il sogno di aprire una mia attività e, fatta la gavetta, eccomi qui con un bar che è parte integrante della mia vita”.
Perchè il nome Confidence?
“E’ stato un po’ un segno del destino. Originariamente pensavo che questo termine significasse “confidenza”, in realtà è più corretto tradurlo con “fiducia”: in effetti io amo che la clientela, da noi, si senta a casa e che si instauri un rapporto familiare con tutti pur nel rispetto dei ruoli. Ricordo anche che, in un negozio cinese, trovai un tappeto riportante la frase “In yourself is the first step on the road success”. Fu una sorta di segno del destino, il bar doveva assolutamente chiamarsi in quel modo”.
Quanto è coraggioso investire in epoca post covid dopo tutto quello che i commercianti hanno vissuto di recente?
“Ci vuole coraggio. In realtà il mio obiettivo era aprire già negli anni scorsi, ma quando si iniziò a parlare di coronavirus in Cina percepii che ci fosse un pericolo concreto anche per l’Italia. Temevo che la diffusione della pandemia potesse mettere in ginocchio giovani imprenditori alle prime armi. E così, con un mix di lungimiranza e fortuna, decisi di rimandare tutto a tempi migliori”.
Qual è la parte più difficile di un lavoro sovente sottovalutato?
“La gestione del personale, indubbiamente. Un bravo titolare non deve solo insegnare il mestiere, ma deve soprattutto trasmettere il proprio senso d’appartenenza e far capire ai dipendenti che, dietro l’alzata di una saracinesca, ci sono anni e anni di sacrifici, notti insonni, rinunce e tensioni. Certo, quando poi apri una seconda sala e vedi tanta gente che ti gratifica con la propria presenza è ovvio che la soddisfazione è doppia. Posso dire, con la massima umiltà, che questo non è un lavoro per tutti. E’ un tipo di professione che devi vivere come una vera e propria vocazione, mettendo in preventivo che la vita privata passa spesso e inevitabilmente in secondo piano”.
E poi spesso organizzate giornate speciali…
“E’ vero. Il 24 e il 31 dicembre scorso abbiamo vissuto l’attesa per il cenone con musica dal vivo, aperitivi e tanto, tanto divertimento. La soddisfazione del pubblico è il nostro punto di forza, è ciò che ci fa capire che siamo sulla strada giusta e che ci spinge a lavorare per migliorare. A breve ci sarà un apposito angolo yougurteria-frutteria. Vi aspettiamo tutti”.
E ora avete sposato anche il progetto Popolo Sportivo…
“La classifica parla chiaro, però speriamo davvero tutti che la Salernitana possa fare il miracolo e restare in serie A. Prometto che, nel caso, faremo una grande festa. A prescindere dalla passione per il calcio, avere una squadra di calcio nella massima categoria è motivo d’orgoglio. E, nelle nostre zone, ci sono tantissimi tifosi. Anche da noi si parla spesso di Salernitana e percepisco l’amarezza dei supporters granata”