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C’è chi va via dopo aver baciato la maglia e chi piange guardando la Sud…
22/01/2024
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L’immagine simbolo della gara persa meritatamente ieri pomeriggio contro il Genoa è quella di Antonio Candreva che, quasi in lacrime, si piega su sè stesso e guarda la curva Sud quasi in segno di resa. Quando un calciatore di 37 anni, che ha vinto tanto e che ha alle spalle una carriera del genere, vive con questo trasporto emotivo l’avventura con la maglia della Salernitana, c’è solo bisogno di togliersi il cappello, applaudire e…prendere esempio.

Già, perchè in questo gruppo che non è mai diventato squadra, composto da calciatori che hanno chiesto di andar via dopo aver battuto la mano sul petto sotto la curva, spicca questo eterno ragazzino che non vuol proprio saperne di retrocedere dopo aver trascinato la Bersagliera per un anno e mezzo. Le sue prodezze, i suoi gol, i suoi assist, le sue giocate, quella voglia di sacrificarsi anche quando Nicola lo schierava terzino. Lo ripetiamo: rispetto!

Per un campione, per un uomo, per chi troppo spesso predica nel deserto e si deve imbattere in atteggiamenti non certo consoni da parte di gente alle prime armi che arriva in campo con la spavalderia del fenomeno collezionando, però, insufficienze in pagella. Si parla di un addio e di un ritorno alla Lazio, c’è chi scrive “Accetta e vai a Roma, non meriti questo scempio”. Tuttavia le residue speranze salvezza sono legate alle giocate e al cuore del campione.

Uno che andrebbe blindato con un contratto a vita inquadrandolo in futuro anche come dirigente e uomo simbolo-spogliatoio. In questa Salernitana troppe volte brutta senz’anima, brilla la stella del numero 87. Uno che, dopo aver fatto Europei e Champions League, era quasi in lacrime per un ko interno con il Genoa. Rispetto!

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di Popolo Sportivo

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