Quanto accaduto domenica scorsa all’Arechi conferma, ove mai ce ne fosse bisogno, quanto la Salernitana necessiti di uomini di calcio adatti per gestire momenti particolarmente convulsi e nei quali è richiesto un mix tra esperienza, conoscenze e personalità. Non ce ne voglia il dottor Busso – persona stimabilissima e professionista serio – nè abbiamo nulla contro i suoi collaboratori, ma riteniamo che un direttore generale da campo e un addetto gli arbitri di spessore avrebbero potuto evitare tutto il caos che si è generato tutelando maggiormente il pubblico e la squadra di casa. La lunghissima attesa, a nostro avviso, è stata più penalizzante per la Salernitana: tanti tifosi sono andati via (alle ore 15 il clima sugli spalti era decisamente più caldo e coinvolgente), un gruppo in gran parte giovane ha perso in parte adrenalina e concentrazione e il Pisa ha preso progressivamente coraggio come testimoniato dall’approccio ottimo e dal gol immediato di Bonfanti Siamo convinti che in quel momento servisse un dirigente rappresentativo che, anzitutto, rassicurasse la tifoseria tutelando gli interessi di 15mila spettatori paganti, compresi quelli arrivati da Pisa e che certo meritavano decisioni differenti. Il regolamento prevedeva l’inizio del match alle 15:45 anche senza l’ausilio della tecnologia e non c’era nessun motivo per ritardare di due ore e mezza, trascorse tra comunicazioni discordanti, silenzi assordanti e un gruppo che appariva spaesato all’interno dello spogliatoio e che aveva in Martusciello l’unico interlocutore. C’è un altro problema di fondo che merita di essere analizzato e che un addetto agli arbitri con le spalle larghe avrebbe potuto già affrontare prima della gara: la designazione. Bonacina non è un esordiente, ma è alle prime armi in cadetteria e certo non è stato impeccabile in diverse gare dirette nel recente passato. Il fatto che sia stato scelto lui testimonia che il designatore non abbia ritenuto Salernitana-Pisa un match di cartello, pur con uno stadio gremito, due piazze blasonate e la possibilità, per entrambe, di prendersi la vetta della classifica. Con l’Orsato di turno, forse non ci sarebbero state tutte queste remore a scendere in campo senza quella tecnologia comunque utilizzata in modo soggettivo e non oggettivo.
Fonte tuttoSalernitana