Fabio Liverani non è più l’allenatore della Salernitana. Il tecnico paga risultati negativi, qualche scelta opinabile, una classifica pessima e un rapporto mai idilliaco con lo spogliatoio. A proposito dell’allenatore, emergono una serie di retroscena relativi ad episodi accaduti in ritiro. Nel corso di un allenamento, quello di giovedì, ci sarebbe stato un alterco con alcuni calciatori rappresentativi che avrebbero lamentato una serie di problematiche. Tra queste la scarsa intensità della seduta. Voci ovviamente tutte da confermare, ma che la società non smentisce. Pare che il mister, preso atto dell’insofferenza generale, abbia minacciato di lasciare il campo e di prendere altri provvedimenti come accaduto con Dia. Per la serie “Non vi va bene? E allora fate voi”.
Eppure, per stessa ammissione del club, Pietro Bergamini aveva assicurato telefonicamente che il gruppo stesso lavorava bene, in armonia, con grande intensità. Perché non sono stati riportati tutti i fatti all’amministratore delegato e al presidente? Anche su questo Iervolino vuol vederci chiaro e anche per questo sta rischiando molto anche Sabatini, al pari dei suoi più stretti collaboratori. Del resto era sin troppo evidente che solo uno strappo insanabile e la consapevolezza di essere a un passo dall’esonero spinto Liverani, persona intelligente e professionista serio, ad esporsi in quel modo nella conferenza stampa della vigilia. Quando, con un mix di rabbia e amarezza, aveva ammesso di “non essere riuscito a trovare la chiave per dare la scossa, purtroppo non c’è un noi e le problematiche sono superiori a quello che mi aspettavo. Certe cose puoi percepirle dall‘ esterno, ma capirle in pieno solo quando ci sei dentro”.
La società e la dirigenza non avevano apprezzato questo tono così rassegnato, qualcuno avrebbe addirittura invitato l’allenatore a rassegnare le proprie dimissioni prima dello scontro diretto col Lecce che, di fatto, ha segnato la fine della sua esperienza sulla panchina della Salernitana e dell‘ avventura in A dei granata. Di certo c’è che, durante il ritiro, i calciatori hanno formato i soliti gruppetti, c’era pochissimo dialogo e in tanti avevano finanche storto il naso rispetto alla scelta del presidente di attuare questo tipo di punizione.
FONTE TUTTOSALERNITANA