Babà Sassuolo, biscotto Reggiana. Per fortuna niente taralli a Castellammare e (H)rustici dolcissimi al Tombolato. Potremmo titolare così, in chiave ironica, dopo i risultati maturati questa sera. Nel finale di stagione più anomalo della storia recente del calcio e con l’ufficio inchieste invocato a più riprese da quegli appassionati che si sono allontanati dagli stadi anche a causa di una scarsa credibilità del sistema, la Salernitana lancia un piccolo segnale e ci regala altre due settimane ad alta tensione. Bravo Marino ad azzeccare tutte le mosse e a tenere in panchina l’unico che non era con i compagni mentre abbracciati aspettavano la fine al Menti, ma rideva e scherzava a centrocampo con i giocatori del Cittadella. In questa doppia finale solo chi ha il cuore di Lochoshvili, gli attributi di Amatucci, lo spirito di sacrificio di Simy e il cuore dei 1500 che stasera hanno determinato tanto. Come sempre. Perchè senza tifosi saremmo già retrocessi. C’è una riflessione da fare che scaturisce dalla classifica ormai definitiva: Salernitana-Brescia 0-0, Frosinone-Salernitana 2-0 – Grazie Petrachi per la scelta Colantuono. Non è finita, comunque. Siamo ancora vivi! Alla faccia di chi ha tenuto Berardi e Laurientè in panchina pur essendo sotto in casa. E’ per colpa loro che faremo la gara di ritorno in trasferta. Il calcio è una ruota che gira. E Salerno non dimenticherà.
