Valentini interpreta le classifiche a piacimento, la realtà dice invece che le cose stanno addirittura peggio rispetto a quando lui e Breda presero il timone della squadra indebolendola con acquisti ad oggi del tutto inutili. L’andamento lento di tante dirette concorrenti, tuttavia, consente ancora di sperare, a maggior ragione per un calendario che proporrà quattro scontri diretti su cinque, due dei quali in un Arechi spesso decisivo. Lo slittamento del calendario ha i suoi pro e i suoi contro. Sicuramente è meglio non chiudere a Marassi ma al Tombolato, pur con un giorno feriale che renderà complicato l’esodo dei tifosi granata che, a Pasquetta, sarebbero stati almeno in mille. Ma andare in Veneto con un Cittadella salvo, retrocesso o sotto di noi sarebbe un bel vantaggio. Tuttavia finire la regular season con due trasferte di fila (teoricamente tre in caso di spareggi) è un danno enorme, un’ennesima ingiustizia che ostacola il percorso di una squadra già scarsa di suo. Ma tant’è, bisogna rassegnarsi all’evidenza e non farsi distrarre, magari trasformando la rabbia in voglia di spingere la nave verso acque più tranquille. E allora, provando a vedere il bicchiere mezzo pieno, battendo un Cosenza virtualmente in C potremmo andare a La Spezia fuori dalla zona retrocessione in virtù dei contemporanei scontri diretti tra Carrarese e Sampdoria e Reggiana e Cittadella, mentre Frosinone, Brescia e Mantova affronteranno le prime della classe. Insomma, a 36 si esce dalle sabbie mobili e si può mettere in preventivo anche un passo falso nella bolgia del Picco contro la corazzata di D’Angelo e con l’Arechi gremito da 15-20mila spettatori per il match contro il Mantova. Insomma, crediamoci!
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24/04/2025