Una serata decisamente poco felice per il signor Scatena. Il fischietto di Avezzano ha meritato un voto non certo sufficiente al termine di una gara condotta bene nella prima mezz’ora e poi sfuggita completamente di mano. Anzitutto l’episodio dell’espulsione di Fiorillo. E’ vero che l’azione del Cesena è stata velocissima, ma il direttore di gara era lontano, mal posizionato e non aveva visto praticamente nulla, al punto da apparire sorpreso dalle proteste plateali dei calciatori ospiti e di tutta la panchina, capitanata da un Mignani nervoso e che avrebbe meritato il giallo per le continue lamentele. E’ nella ripresa, però, che si “Scatena” il putiferio per una serie di scelte che hanno fatto arrabbiare sia la Salernitana, sia i romagnoli. Anzitutto un contatto dubbio in area tra Prestia e Jaroszynski. Non un rigore netto, ma il difensore ospite rischia molto con una vistosa e reiterata trattenuta che non consente al difensore di avventarsi sul pallone. E’ evidente ormai che il VAR funzioni soltanto per episodi potenzialmente contro i granata, visto che non c’è stata nemmeno la volontà di rivedere l’azione sospetta al monitor. Si sono infuriati i 10mila dell’Arechi quando, con la Salernitana in attacco e in situazione di superiorità numerica, Scatena ha fermato il gioco per consentire ai medici del Cesena di soccorre Antonucci che era finito a terra per un normale contrasto di gioco. Quando, invece, ha involontariamente toccato palla a limite dell’area di rigore granata, ha fatto riprendere il gioco passando letteralmente il pallone ancora ad Antonucci permettendogli di far ripartire l’azione mentre la Salernitana era mal posizionata e intenta a protestare. Anche in questo caso gestione opinabile. Da lì è iniziato un battibecco costante con Ferrari, evidentemente scontento anche per una rimessa dal fondo trasformata in corner per il Cesena e per fuorigioco netti sbandierati con ritardo dall’assistente posizionato sotto la tribuna. Nulla da dire, invece, sull’episodio finale: il tempo era abbondantemente scaduto e il regolamento concede all’arbitro la possibilità di fischiare la fine a prescindere dalle pericolosità dell’azione in corso.
Fonte tuttoSalernitana