Un pomeriggio dalle forti emozioni, connubio tra cultura, letteratura, religione e aggregazione. Nella splendida sala convegni del MOA di Eboli (una delle strutture della provincia di Salerno più sottovalutate in assoluto), è andata in scena in questi giorni la presentazione del libro “Io e Giupeppe, testamento d’amore per un figlio che cresce”. L’opera, scritta dal noto agente immobiliare Cosimo Pepe, sta riscuotendo enorme successo e ha consentito a tanti professionisti di sedersi attorno a un tavolo per una riflessione a 360° incentrata sui più disparati argomenti: dal ruolo della scuola e dei genitori nell’educazione dei figli passando per le tentazioni di una società sempre più virtuale senza dimenticare tematiche di strettissima attualità come omofobia, femminicidio, il valore dei soldi e della famiglia e la necessità di inculcare ai giovani un sentimento nobile come l’attaccamento alla propria terra d’origine per preservare identità e tradizione. Il convegno, durato circa un’ora e impreziosito dalla presenza di centinaia di persone, ha consentito all’autore di spiegare i motivi che lo hanno spinto a cimentarsi in questa nuova, intensa avventura: “Nel 2021 ho avuto un grave problema di salute, in un periodo di forte stress mi ritrovai a terra a causa di un ictus. Il mio primo, forse unico, pensiero era rivolto a mio figlio. Aveva un anno, era in casa con me e temevo per la sua incolumità. Sollecitai mia moglie Nancy, l’intervento celere dei medici mi permette di essere ancora qui a interagire con voi. In quelle interminabili giornate in terapia intensiva e con il timore di non farcela, elaborai una serie di pensieri che avrei voluto trasmettere a Giuseppe. Quel figlio tanto atteso, tanto amato e che rischiava di crescere senza la fondamentale figura paterna. Per fortuna le cose andarono per il meglio, ma raccolsi tutte quelle riflessioni esistenziali scrivendole di getto su un taccuino. Ne è nato un libro intenso nella sua semplicità, attraverso il quale mi rivolgo a tutti i giovani. Senza la pretesa di insegnare qualcosa, ma mettendo a loro disposizione la mia esperienza”. Importante anche l’intervento di tanti relatori che, tra aneddoti personali e insegnamenti di vita, hanno appassionato e incuriosito il pubblico. Tra questi Don Roberto Faccenda, uno che ad Eboli e per Eboli ha fatto davvero tanto rappresentando un fondamentale punto di riferimento per giovani che convivevano con una situazione di grave disagio sociale. “Dobbiamo combattere con un mostro che si chiama abitudine. Per riscoprire la bellezza dei legami familiari e dei sentimenti dobbiamo avere la forza di supportarci ogni giorno, senza mai perdere la voglia di superare gli ostacoli della vita. Oggi i giovani mi vedono come un modello perchè alcuni miei video diventano virali, qualcuno scherzando mi proponeva di sfruttare l’inattesa popolarità per un vantaggio di tipo economico. Un paradosso, visto che per scelta non uso nemmeno whatsapp. Ecco, in una società dell’apparire e non dell’essere vorrei che tutti noi fossimo un esempio da seguire per fatti concreti e per insegnamenti che toccano le corde del cuore. Questo libro mi ha colpito ed emozionato, parlarne in una città a me cara come Eboli mi inorgoglisce e mi riporta indietro nel tempo, a periodi bui nei quali la chiesa scese in campo concretamente per aiutare giovani e famiglie in difficoltà”.
E poi la dottoressa D’Amato, punto di forza della scuola “Nuova Favolandia ed esempio d’amore per il proprio lavoro. Una professionista eccezionale che l’autore ha voluto fortemente al proprio fianco “perchè mette passione in tutto quello che fa, sono quelle persone speciali che meritano l’applauso, il rispetto, la stima e la riconoscenza di ciascuno di noi”. Anche in questo caso si è parlato approfonditamente del ruolo dei genitori e della scuola nella crescita dei più piccoli e nell’educazione dei giovani. “Non dobbiamo privare i figli del gusto di sbagliare, solo cadendo potranno imparare a rialzarsi e a non essere deboli” prosegue Cosimo Pepe “è un mondo ricco di tentazioni malsane e di modelli superficiali. A noi tocca essere credibili, guidandoli giorno dopo giorno attraverso l’esempio e non l’imposizione. Tocca a noi genitori costruire una identità solida e autentica, abituarli al rifiuto, al rispetto delle donne, alla curiosità, alla voglia di andare oltre le diversità e trarre spunto da ogni esperienza”. La serata si è chiusa con un ricco buffet e con l’esibizione musicale dell’artista Angela Pederbelli accompagnata da Peppino Pepe, padre dell’autore che – tra le tante – ha coltivato da sempre la passione per la musica e per la chitarra classica. Un tandem affiatato e di spessore assoluto, uno spettacolo scandito dalla standing ovation e dalla partecipazione sonora ed emotiva del pubblico. Un ringraziamento è doveroso allo staff di Radio Eboli 1 che ha garantito la diretta dell’evento anche sui canali social. Non solo: meritano menzione anche Carlo Tramontano, che ha curato in ogni dettaglio la copertina, la tipografia Digital Team di Fano e la casa editrice FD-Books. Tra i fautori dell’iniziativa c’è anche Marco Botta, presidente del MOA affascinato dall’enorme successo di una manifestazione destinata a restare a lungo nel cuore e nella mente di ciascuno di noi. Perchè in una società fatta di personalismi eccessivi e da narcisismi patologici ed esasperati abbiamo avuto l’onore di trascorrere un venerdì emozionante con chi ha saputo lasciare il segno lasciando il palcoscenico agli affetti più cari. Il libro, dedicato a Nancy, al piccolo Giuseppe, a madre Gelsomina, alla suocera Rita e a Giuseppe “che è stato amico e compagni di viaggio, purtroppo scomparso in un incidente stradale” è disponibile in tutte le librerie che aderiscono a FastBook ed è acquistabile anche su Amazon. 160 pagine rivolte a chi crede nell’eternità dell’amore e che mette passione anche in quelle cose più semplici che restano sempre le più belle. Ad maiora, Cosimo!
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