Una tragedia che lascia tutti senza fiato, la notizia che nessuno avrebbe mai voluto leggere. Perchè chi parte per seguire la squadra del cuore e vivere qualche ora di spensieratezza con gli affetti più cari e gli amici di sempre dovrebbe poi rientrare a casa per abbracciare i genitori. Invece, da stanotte, la vita di tre famiglie è cambiata per sempre. Non si può accettare che tre giovani abbiano perso la vita così, è un qualcosa che mette i brividi e che non ci ha fatto chiudere occhio stanotte. Senza retorica, senza moralismi, senza scadere nella banalità che contraddistingue sovente questi momenti strazianti. Samuel Del Grande, Michele Biccari e Gaetano Gentile, questi i nomi delle tre vittime. Rispettivamente 13, 17 e 21 anni. Beffati da un destino crudele, che non guarda in faccia a nessuno e che non fa distinzioni. Una bella foto postata sui social appena arrivati a Potenza, con la maglia rossonera addosso e la voglia matta di sostenere la formazione guidata da Capuano accompagnandola dal riscaldamento al 95′. In trasferta come allo Zaccheria, con la stessa passione e un entusiasmo contagioso. Poi il boato e l’incidente che ha spezzato i loro sogni, quelli delle mamme e dei papà, dei fratelli e delle sorelle, di un popolo orgoglioso come quello foggiano che si è risvegliato in un clima surreale provando quel senso di impotenza che pervade l’animo di ciascuno di noi. Anche da Salerno e provincia sono partiti centinaia e centinaia di messaggi di cordoglio. Perchè, in questi casi, non siamo tifoserie rivali ma uomini che condividono un dolore tremendo e che idealmente vorrebbero abbracciare chi sta versando ininterrottamente lacrime sperando si tratti solo di un brutto sogno. “Vicini alla Foggia ultras”, “Non ci sono parole, rialzati Foggia!” e “Sarete sempre nei nostri cuori” tre dei messaggi postati sui social, potere di uno sport in grado di unire popoli geograficamente distanti ma che diventano una cosa sola quando c’è bisogno di farsi forza a vicenda. Da oggi il mondo del calcio, la curva Sud dello Zaccheria e tutti gli appassionati di questo meraviglioso gioco sono più tristi e nulla sarà come prima. Un abbraccio anche alle migliaia e migliaia di persone che, ogni fine settimana, macinano chilometri. Spendendo soldi, lasciando le famiglie a casa, accettando orari lavorativi sballati. E, purtroppo, mettendo a repentaglio anche la propria incolumità. E’ tutto davvero molto triste!