Alla prossima assemblea di Lega, la Salernitana è pronta ad alzare la voce per i torti arbitrali subiti in queste prime giornate di campionato e che fanno seguito ad innumerevoli situazioni quantomeno dubbie accadute nella passata stagione. E’ stato il patron Danilo Iervolino a sollecitare i suoi più stretti collaboratori affinchè i granata non appaiano come la vittima sacrificale, già durante le partite erano costanti le telefonate ai dirigenti presenti sul posto affinché intervenissero con chi di dovere per rappresentare il disagio e l’amarezza della società. E così l’amministratore delegato si farà sentire con il presidente Balata e con il designatore, elencando quali siano stati i torti subiti in quest’avvio di stagione. Senza alzare la voce, ma con immagini e documenti alla mano. Una sorta di dossier utile a tutelare la Salernitana che, tra Bolzano e Mantova, ha perso un paio di punti preziosi anche per colpe non attribuibili all’allenatore e ai calciatori. Nel dettaglio, la Salernitana contesta il rigore un po’ generoso concesso al SudTirol e il gol del 3-2 di Rover arrivato ben oltre il recupero e con un precedente fallo non fischiato su Njoh. A Mantova, invece, Abisso non ha decretato un penalty a favore della Salernitana per una evidente e reiterata trattenuta di Redaelli ai danni di Torregrossa. Regolamento alla mano, il VAR – in teoria – non poteva intervenire, trattandosi del classico contatto da campo cui entità può essere valutata solo dal direttore di gara. Ma come si fa a non vederla? Anche con la Sampdoria fu fischiato un rigore inesistente a favore degli ospiti: poteva essere il gol dell‘1-3, in quel caso però la tecnologia venne in soccorso di Feliciani spingendolo a rivedere le immagini. Gridano vendetta, però, le 4 giornate di squalifica inflitte a Kallon. Petrachi ha chiesto la sospensione di Abisso e Maggioni, se “chi sbaglia paga” vale per tutti si fermino anche coloro che commettono errori grossolani.
