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Petrachi e il retroscena sulla Brera Holdings
05/09/2024
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“Quando sono stato contattato, il presidente è stato chiarissimo e mi ha detto che sarebbe andato avanti in attesa della risposta del fondo. All’epoca c’era effettivamente la Brera Holdings e si prospettava un cambio di scenario, si sentiva deluso e mi ha raccontato il suo sentimento di disagio. Aveva dato tanta fiducia e si sentiva ripagato zero, con annessi danni economici e tecnici importanti. La sua è una politica sostenibile. Ho parlato con pseudo acquirenti e c’era un programma non più ambizioso, ma sulla carta con un budget differente. Mi ero portato avanti con il lavoro e seguivo un piano A e un piano B, speravo che gli eventuali nuovi acquirenti volessero fare qualcosa di immediato e non a lungo termine. Quando tutto è saltato, ho dovuto riavvolgere le nastro e rimboccarmi le maniche per seguire le indicazioni del proprietario. Mettere in sicurezza il club era fondamentale, ma è vero che molti calciatori ci hanno chiesto cosa stesse succedendo. Di certo non falliamo, questo è un punto fermo. Iervolino vuol dare la società solo a gente seria e solvibile”. Tra le tante cose dette dal direttore sportivo Gianluca Petrachi c’è anche questo aneddoto relativo alla questione Brera Holdings che ha tenuto banco per tutto il mese di giugno. In questo modo si può spiegare la tripla trattativa con Vandeputte, Coda e Tutino, calciatori che Petrachi aveva chiesto di poter acquistare a prescindere dal destino societario per rendere più appetiblle il club e con la promessa di rientrare successivamente delle spese tramite cessioni.

Fonte tuttoSalernitana

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di Popolo Sportivo

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