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Petrachi, ottimo “liquidatore”. Ma a 4 giorni dall’esordio mancano 7-8 pedine di spessore
13/08/2024
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Giudicare il lavoro del direttore sportivo Gianluca Petrachi non è esercizio semplice. Detto più volte che la stragrande maggioranza della tifoseria ritiene sia il vero top player della Salernitana, va rimarcato che si sono create due correnti di pensiero diametralmente opposte: c’è chi reputa stia facendo un miracolo sportivo viste le esigue risorse a disposizione, chi invece lo etichetta come “liquidatore”, ovvero come quel dirigente che sta soddisfacendo le esigenze del patron pulendo i bilanci e garantendo introiti di un certo livello. Di fondo questo secondo partito è scettico sulla bontà degli acquisti. Certo, giudicare prima del tempo sarebbe un errore. Guai, ad esempio, a bocciare subito Velthuis. Arrivato da pochi giorni, ancora in pieno processo di ambientamento e un po’ spaesato alla prima da titolare con gente con la quale ha svolto 3-4 allenamenti. Tuttavia la situazione non fa fare i salti di gioia: il tandem Njoh-Gentile desta qualche perplessità, Tongya e Dalmonte sono scommesse, Braaf ha segnato appena un gol in carriera, Kallon a Bari ha fatto malissimo e pure a Verona non è stato irreprensibile. A 4 giorni dalla prima di campionato mancano ancora almeno tre difensori centrali, un esterno sinistro, tre centrocampisti (minimo), un altro esterno offensivo e almeno tre attaccanti. In pratica quasi tutta la squadra titolare se escludiamo Ghiglione (che però tornerà in campo a settembre), Amatucci e Verde. Da qui la netta distinzione che fanno i tifosi: il lavoro “pro società” è ottimo, ma la rosa è gravemente e largamente incompleta in tutti i reparti. E a chi dice “che può fare senza soldi” ricordiamo che un suo collega, senza proprietà, in totale autogestione, con due trustee e il generale Marchetti a monitorare e la spada di Damocle del 31-12, riuscì a portare a Salerno calciatori come Strandberg, Simy (40 gol in due anni, flop impronosticabile), Bonazzoli, Lassana Coulibaly, Kastanos, Obi, Ranieri, Ruggeri, Zortea e Ribery. Chiariamoci subito: Petrachi è uno dei migliori dirigenti del calcio italiano e siamo certi che metterà a segno altri 2-3 colpi di livello. Tuttavia in entrata c’è stata troppa lentezza, abbinata alle tante scommesse e allo spirito aziendalista senza dubbio ammirevole ma che ha involontariamente penalizzato il mister.

Fonte tuttoSalernitana

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di Popolo Sportivo

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