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Si chiude definitivamente l’esperienza di Sabatini. Un flop senza attenuanti di uno degli artefici della retrocessione
18/06/2024
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Si è chiusa definitivamente l’esperienza di Walter Sabatini a Salerno. Se in passato il suo addio fu accompagnato da una serie infinita di polemiche e comprensibili rimpianti, stavolta la maggior parte dei tifosi di fede granata ha giudicato molto negativamente il suo operato. Al netto di problematiche di salute e del rispetto totale che si deve a un uomo che ha dimostrato attaccamento alla causa, non si può che bocciare del tutto il lavoro svolto da dicembre in poi. Quando Iervolino ha deciso di richiamarlo presumibilmente per accontentare la piazza. Ed è presumibile immaginare che nemmeno Sabatini (che aveva chiesto un altro dirigente al suo fianco senza essere accontentato) aveva ben compreso quale tipo di ridimensionamento fosse in atto a Salerno. Tuttavia i fatti raccontano di innesti sbagliati, calciatori che non hanno dato assolutamente nulla, oltre un milione di euro speso per Boateng e Manolas che si sono rivelati autentici flop, una cattiva gestione Inzaghi e una scelta fallimentare come quella di Fabio Liverani, oltre all’assenza forzata al fianco della squadra che necessitava di un sergente di ferro. Anche nel 2022, al netto del poco tempo a disposizione e di una classifica deficitaria, ci furono errori che anche oggi pesano sul bilancio. Il quinquennale da oltre un milione a Sepe, il tandem Mikael-Mousset, l’avvento di Perotti, il triennale ricchissimo a Fazio. Cose che non piacquero alla società e che causarono – in parte – quell’esonero. Certo, ci fu la grande intuizione Ederson e Verdi fu un colpo di spessore così come Radovanovic per la sua personalità ed esperienza, ma i gol arrivarono dalla coppia che c’era già e lo 0-0 tra Venezia e Cagliari ebbe un peso non indifferente al pari della possibilità di giocare due gare in più degli altri. A suo tempo Sabatini fu bravissimo, anzi geniale, a toccare le corde del cuore e a ricaricare l’ambiente con quella famosa frase del 7%. Da lì si creò qualcosa di magico che fece la differenza e che spinse ogni componente a remare nella medesima direzione. Resterà il rammarico per non averlo visto all’opera con una intera estate a disposizione senza una classifica che sapeva di condanna e con l’entusiasmo che si era creato post salvezza del 22 maggio. Ma il Sabatini-bis è stato veramente un flop totale. Poco budget? Si chieda a Sogliano o a Fabiani in epoca trust.

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di Popolo Sportivo

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