L’ex direttore sportivo della Salernitana Angelo Fabiani è stato intervistato dalla redazione di TuttoSalernitana per capire quanto ci sia di vero rispetto alle trattative tra biancocelesti e granata che riguarderebbero ben tre calciatori. Il ds che ha riportato in A la Salernitana gettando le basi per la salvezza del 7% ha parlato, dopo due anni, anche del suo passato all’ombra dell’Arechi senza togliersi alcun sassolino dalle scarpe e ammettendo di aver commesso degli errori:
Come si spiega una retrocessione del genere?
“Non posso giudicare a distanza. Bisogna voltare pagina, la Salernitana ha una proprietà forte, sono convinto che rialzerà la testa quanto prima. Sono stati comunque anni importanti di Serie A che possono essere d’insegnamento. Gli errori ci sono stati ma non mi permetto di giudicare. Auguro alla Salernitana di ritornare quanto prima in massima serie. Lo dico col cuore perchè ho passato un terzo della mia vita professionale a Salerno”.
Qualcuno ha dato la colpa a De Sanctis e Sabatini…
“Non commento l’operato di illustri colleghi e persone autorevoli. Lo sanno loro cosa ha funzionato e cosa no. Il calcio è fatto anche di queste cose. È accaduto al Frosinone, al Sassuolo. Chi poteva immaginare che capitasse anche ai neroverdi. Sono annate storte, l’importante è non abbattersi e ripartire col piglio giusto”.
La Lazio segue alcuni giocatori della Salernitana?
“La Salernitana ha qualche elemento di interesse per squadre importanti. Vediamo se ci può essere qualcosa. Tchaouna e Dia sono ottimi elementi, Coulibaly lo conosco bene. Da qui a dire che la Lazio prende 3-4 elementi dalla Salernitana mi sembra eccessivo. Ci sono giocatori che hanno fatto parlare di se e sono attenzionati dalla Lazio e da altre squadre”.
Le è dispiaciuto andare via da Salerno?
“Quando fai un percorso di tre anni e poi di altri 8, è normale andar via con dispiacere. Lasci amici, persone con cui hai condiviso tante cose. Non ci sono sassolini da togliersi, ho sempre rispettato anche le persone più critiche perchè poi anche loro hanno gioito per la nostra promozione in serie A. Dalle osservazioni intelligenti, si può sempre apprendere per crescere. Non mi interessa essere rimpianto, ancor di più dopo una retrocessione per la quale provo dispiacere. Devo riconoscere che ho commesso degli errori, del resto la Salernitana ha fatto due volte i playout e questa è una cosa che non si può cancellare. So che a volte sono stato visto come un personaggio impopolare, al netto di tante chiacchiere ho anche daspato alcuni giornalisti prima dell’amnistia post promozione. Io ero deputato a difendere la Salernitana, a tutelarla, a tenerla lontana da situazioni che ritenevo potessero incidere negativamente. La forza è stata di tenere sempre la barra dritta senza perdere la bussola. Ma sul piano professionale è stata una bella esperienza”.
Come può spiegare questa involuzione di Simy? Quando lo prendeste si parlò di grande colpo…
“Non si può spiegare, a volte fai fatica a capire come mai accadano certe cose. Voglio solo chiarire, a distanza di tempo, che fu attribuito a me l’acquisto di Simy. In realtà, all’epoca, chi operava con me sul mercato diede questa indicazione e ci siamo mossi di conseguenza. Con questo non voglio sottrarmi alle responsabilità nè dire che lo hanno preso altri. Chi opera può sbagliare. Aveva fatto tanti gol a Crotone, qualcuno sperava si potesse ripetere anche a Salerno”.
La Salernitana deve incassare ancora qualcosa dalla cessione di Akpa Akpro?
“All’epoca il calciatore volle fortemente misurarsi con un campionato di categoria superiore e, in ritiro, convinse pienamente Inzaghi visto che aveva le caratteristiche perfetta per il suo 3-5-2. Ora è un tesserato del Monza. Sì, la Salernitana deve ancora incassare qualcosa per la cessione di Akpa Akpro“.
Dove giocherà Immobile l’anno prossimo?
“E’ un giocatore della Lazio, il nostro capitano. Ha altri due anni di contratto e non ci sono problemi sotto questo punto di vista. Nè lui ha manifestato volontà differenti”.