Si può trovare un aspetto positivo in una stagione sportivamente parlando drammatica per i colori granata? Forse sì: avere tanto tempo a disposizione per programmare il prossimo campionato e per individuare quelle figure professionali che possano consentire alla Salernitana di presentarsi ai nastri di partenza con il ruolo di favorita per la promozione aiutando, contestualmente, il club a mettere a posto i conti.
Condividiamo la scelta di prendere tempo sull’allenatore: siamo ancora a marzo, i campionati nazionali sono ampiamente in corso e anche per Inzaghi (nella lista dei papabili) sarebbe stato controproducente arrivare a giugno con una serie di potenziali sconfitte aggiuntive sul groppone. L’idea Colantuono è la più azzeccata in assoluto, per tanti motivi. Tuttavia riteniamo, invece, che per il ruolo di direttore sportivo bisogna fare in fretta. Assodato che Sabatini saluterà a fine stagione (ed è stato corretto non licenziarlo, una questione di rispetto e delicatezza per un professionista per decenni protagonista nel mondo del calcio e a grandi livelli),è a nostro avviso essenziale che la proprietà individui subito quel profilo che possa lavorare 24 ore su 24 per costruire il futuro e salvaguardare allo stesso tempo il bilancio.
Serve oggi – ad esempio – un dirigente che parli col Bonazzoli di turno per chiedergli se se la senta di essere il fulcro dell’attacco per la prossima stagione. Uno che in B, con la testa giusta, può essere devastante. O che dialoghi con i vari Gyomber, Kastanos e Pierozzi per capire se se la sentano di essere i simboli della rinascita granata. E poi Candreva, uno che certo non può chiudere una super carriera con questo risultato disastroso e che, se motivato a dovere, potrebbe rappresentare l’elemento d’esperienza al quale promettere – chissà – anche un futuro dirigenziale. In B e in giro per l’Italia ci sono poi tanti giovani che possono fare al caso della Salernitana in una categoria laddove corsa e agonismo prevalgono spesso sulla componente prettamente tecnica. E perchè non ripensare a chi riportò i granata in A nel 2021? Tutino, Anderson, Casasola. Tutta gente che tornerebbe di corsa e con piacere per scrivere un’altra pagina di storia, stavolta a porte aperte.
E poi la questione bilancio. Già oggi un dirigente pienamente operativo va a caccia di acquirenti per Dia e Coulibaly, instaura un rapporto con gli agenti, cerca di capire come gestire il rientro alla base più che oneroso di Sepe. Un lavoro enorme, da iniziare a stretto giro anche per dare un segnale forte alla tifoseria e trasformare da subito il dolore per la retrocessione in una carica in più per rialzarsi più forti di prima.