L’eventuale retrocessione della Salernitana rischia di non essere il principale problema di una stagione nata male e proseguita peggio. Perchè, in tanti, temono che la proprietà abbia perso entusiasmo e ridimensionato gli obiettivi rispetto ai proclami fatti in sede di presentazione nel gennaio 2022. I tifosi chiedono a Iervolino di uscire allo scoperto, di spiegare cosa sia successo in questi mesi così intensi e contraddistinti da tanti errori. Per fare il punto della situazione, la redazione di Popolo Sportivo ha contattato telefonicamente un esperto come il notaio Luca Restaino, grande tifoso della Salernitana e professionista stimato e credibile che, sui social e in alcune recenti interviste, ha esortato l’ambiente a non sottovalutare campanelli d’allarme che suonano da tempo. Ecco le sue dichiarazioni:
Dai 25 milioni per Pinamonti al sogno Europeo fino all’algoritmo e al “cedere prima di acquistare”. I tifosi temono che Iervolino abbia ridimensionato gli obiettivi. Che pensa?
“Sono tutti interrogativi legittimi, c’è una parte dell’ambiente che si sta ponendo una serie di domande alle quali soltanto il presidente può rispondere. SI invocano rassicurazioni e chiarezza rispetto ad alcune vicissitudini che lasciano presagire non un disimpegno, ma un calo di interesse e di entusiasmo rispetto al recente passato. Non voglio nemmeno soffermarmi sulle varie dichiarazioni risalenti ai primi mesi di gestione, quando si parlava di zona sinistra della classifica e di una Salernitana mai più coinvolta nella lotta per non retrocedere. E’ sufficiente riavvolgere il nastro e tornare alla festa a Piazza della Concordia, con promesse e premesse purtroppo disattese. Basti pensare che, l’anno prima, il ritiro fu fatto in Austria in un contesto di spessore e poi siamo andati a Rivisondoli e i calciatori lamentavano l’assenza di aria condizionata nelle stanze. Senza dimenticare l’amichevole rinviata perchè carenze numeriche in organico”.
C’è chi pensa che la vicenda stadio-politica abbia inciso…
“Anzitutto non sappiamo se il problema principale sia questo. Da privato cittadino e da tifoso, però, non ho mai concepito questa fretta che ostentava l’attuale società rispetto alla questione impiantistica. Risulta che sia stato sottoscritto in passato un preliminare per l’acquisto di suoli nella zona litoranea di Pontecagnano e che l’acquisto definitivo fosse subordinato a una valutazione che il Comune avrebbe dovuto fare entro dicembre. I tempi tecnici, però, sono decisamente più lunghi. L’amministrazione comunale locale, forse, non sarà stata totalmente collaborativa. Tuttavia i dati ufficiali diffusi in queste ore testimoniano che, al netto della chiusura della curva Nord, c’è un incasso annuale al botteghino di 8,6 milioni di euro. Credo che la proprietà potesse darsi più tempo per affrontare la questione e che, se pure ritenesse d’aver subito dei torti, la strategia vincente sia sempre quella di investire. In questo caso, Iervolino avrebbe avuto dalla sua parte la stragrande maggioranza del pubblico. Oggi, invece, la Salernitana è ultima in classifica, avviata purtroppo verso una retrocessione e con una tifoseria che invoca chiarezza”.
Questione bilancio: un suo parere…
“I bilanci sono pubblici. La Salernitana, in attivo, può vantare introiti di circa 56 milioni di euro. Il passivo si aggira attorno agli 88 milioni. C’è un disavanzo di 26 milioni di euro. Quando parliamo di questi numeri, tuttavia, occorre un’analisi precisa e dettagliata. Come tutte le provinciali, la società può permettersi investimenti cospicui o attraverso le liquidità immesse direttamente dal maggior azionista o realizzando plusvalenze. La differenza è tutta qua. Nel campionato scorso c’è stata sia la cessione di Ederson, sia la volontà del club di spendere per fare mercato. Stavolta Dia non è andato via, non c’è stata la plusvalenza tanto attesa e il proprietario non ha investito. Se poi si pensava che bastasse la famosa ossatura, che presentava lacune anche nel campionato precedente, per garantirsi la salvezza allora è un altro discorso. Sbagliato, stando al verdetto del campo che resta giudice supremo”.
Indice di liquidità: davvero non c’erano soluzioni per fare un mercato diverso a gennaio?
“La CoviSoc studia i bilanci delle società di calcio due volte all’anno, nello specifico il 31 marzo e il 30 settembre. Già qualche mese fa, evidentemente, è stata consegnata al club una relazione dettagliata nella quale si evidenziava il mancato rispetto dell’indice di liquidità. Se tra attività e passività correnti c’è un disavanzo consistente, si incorre in una sorta di sanzione che comporta l’obbligo di cedere prima di acquistare. Tuttavia il codice civile consente di rientrare nei parametri con effetti immediati attraverso tutta una serie di strumenti, tra cui la ricapitalizzazione. Iervolino ha fatto una scelta imprenditoriale diversa, rispettabile, legittima. La società ha un patrimonio netto di 10 milioni di euro e ha deciso di operare a gennaio spendendo quanto incassava”.
E se i parametri non rientrassero entro poche settimane, si rischia un ulteriore blocco in estate?
“C’è questa preoccupazione, in effetti. A breve la Co.vi.Soc farà il controllo previsto e avremo una situazione più chiara. Ove mai, come presupponibile, si riscontrasse ancora uno sbilancio tra attività e passività correnti, si rischierebbe un nuovo blocco del mercato a prescindere dalla categoria di militanza. E, senza ricapitalizzazione, assisteremmo allo stesso modus operandi di gennaio. Certo, in estate c’è più tempo per cedere calciatori e per liberarsi di ingaggi onerosi. Tuttavia, dopo due anni di gestione, è comunque un peccato convivere con queste problematiche. Soprattutto perchè Salerno, in A, garantisce tanto non solo sul piano emotivo e del tifo ma anche su quello economico. La ricapitalizzazione, comunque, resta una soluzione”.
Dinanzi a un ulteriore rifiuto al dialogo, cosa deve fare la tifoseria?
“Quello che ha sempre fatto: sostenere la squadra. Certo, siamo passati dal sinallagma con cuori sotto la curva alla volontà di non incontrare il pubblico. Legittimo, ci mancherebbe. Così come è legittimo di agire come proprietario e non da presidente tifoso. La piazza può semplicemente prendere atto e tenere a mente quello che sta accadendo. Non si parli, però, di contestazione. Eccezion fatta per qualche coro e per la richiesta di un confronto pubblico dopo la gara col Bologna, mi pare che la gente stia accettando la retrocessione con grande dignità sportiva garantendo presenze massicce in casa e in trasferta. Cosa avrebbero dovuto dire, allora, i predecessori di Iervolino?”.
A proposito di predecessori, la querelle Lotito è definitivamente chiusa e quanto varrebbe oggi la Salernitana se fosse messa in vendita?
“Situazione inattaccabile e chiusa. Le carte dicono che non c’è più alcun tipo di legame tra nuova e vecchia proprietà. I trustee hanno assolto il proprio compito consegnando ai presidenti uscenti la somma ricavata dalla cessione del club a cifre obiettivamente più basse rispetto al reale valore. Quanto a oggi, è difficile stabilire quanto valga la Salernitana. Il compratore cosa valuta? La categoria, il bacino d’utenza, il parco giocatori? Di certo c’è che di beni immateriali c’è ben poco. Lo stadio non è in concessione pluriennale nè di proprietà, non c’è un campo d’allenamento se non quello che la società ha preso in fitto”.
Come si fa a far capire all’ambiente che essere critici e sottolineare cose negative può essere determinante più dell’ “osanna a prescindere” ?
“Siamo tutti tifosi della Salernitana. Bisogna saper scindere le due cose: il lato emotivo e quello concreto. Il termine critica non ha per forza un’accezione negativa, fa riferimento a un’analisi. Ed è un dato di fatto che ci sia stato un ridimensionamento generale rispetto a quanto promesso. Tutti vogliamo che la Salernitana vinca a Udine, che arrivi la salvezza, che si possa applaudire un’altra impresa sportiva. Tuttavia, quest’anno, sono emerse criticità gestionali e amministrative che vanno analizzate a prescindere dalla categoria e dall’esito della stagione. Nessuno dice che Iervolino debba andare via, assolutamente. Chiediamo soltanto chiarezza e un’uscita allo scoperto utile a fugare i dubbi o a confermarli, dando spiegazioni concrete. Per il futuro impariamo a giudicare i fatti con calma e maggior disincanto. Capisco che i tifosi, temendo di fallire, si siano entusiasmati così tanto. In fondo era stato risolto il problema della multiproprietà. Poi sono arrivate due salvezze straordinarie, con rimonte epiche e bel gioco. Ed è stato giusto attribuire grossi meriti a un presidente che ha investito. Ora, ahinoi, si viaggia in direzione opposta, chi vuol bene alla Salernitana si pone degli interrogativi. Ricordo che, se ad agosto osavamo dire qualcosa, si parlava di disfattismo. Oggi si alza forte il coro della protesta”.