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Quando un gruppo non è squadra. L’emblematico errore di Tchaouna!
27/02/2024
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Quando un gruppo non è squadra c’è poco da fare. Si può cantare in 20000, partire in 3000 per le trasferte più lontane, aprire le porte degli allenamenti, cambiare tre volte guida tecnica o fare discorsi alternando bastone e carota. Rassegniamoci all’evidenza: lo spogliatoio è spaccato, diviso in “gruppetti”, tutt’altro che legato alla maglia e non in grado di incarnare i sentimenti della gente e di rispettare la società che paga lo stipendio. Quanto accaduto sabato pomeriggio è emblematico: in tanti hanno rifiutato il confronto sotto la curva (allenatore compreso), Coulibaly se la rideva con Pessina, la maglia di Dia non era nemmeno bagnata di sudore, nessuno ha abbozzato almeno una reazione di stizza dopo la rete dello 0-1 e i ragazzi di Palladino palleggiavano come fosse un torello contro i ragazzini della Primavera senza ricevere un minimo di pressione. La foto che vi proponiamo è la sintesi perfetta della stagione. Tchaouna, uno dei tanti flop targato De Sanctis, si è ritrovato quasi solo davanti al portiere, con Candreva totalmente smarcato in area piccola a invocare il passaggio. Sarebbe stato il gol del vantaggio, il più facile dei tap-in per il fenomeno in maglia 87. Invece niente, egoismo allo stato puro. Tutto dopo aver preso una multa per aver tardato ad un allenamento. Tra giocatori che baciavano il cavalluccio chiedendo poi la cessione ogni giorno, mal di pancia in periodo di mercato, atleti che mandano a quel paese il tecnico e chi chiama l’amico giornalista per lamentarsi piuttosto che farsi un esame di coscienza le abbiamo viste tutte. Comunque vada a finire sia tabula rasa, restino solo gli uomini.

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di Popolo Sportivo

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