Se le partenze di Lovato, Botheim e Bohinen potevano essere messe in preventivo, è stato effettivamente sorprendente apprendere nei giorni scorsi che la Salernitana avesse detto sì al trasferimento di Jovane Cabral all’Olympiakos, con tanto di interruzione anticipata del prestito. Trattandosi di un calciatore inseguito, di fatto, per un anno e tra i pochi a salvarsi nella prima parte di stagione, si pensava ad una riconferma fino al termine del campionato. Le vie del mercato, però, sono infinite e il direttore generale Walter Sabatini – con l’avallo di un allenatore che non lo riteneva una prima scelta anche per motivi di natura tattica – ha optato per un addio a sorpresa, con stipendio risparmiato e un posto libero nella lista over. Di Cabral ricorderemo i 4 pali colpiti in altrettante partite (se non è un record poco ci manca), il gran gol col Frosinone che ha regalato alla Bersagliera un punto pesante, la scelta di andare sotto la curva a Lecce per chiedere scusa per la sconfitta, la grande qualità nell’uno contro uno e…quel pizzico di egoismo e discontinuità. Dall’avvento di Inzaghi in poi, anche a causa di qualche problema fisico, c’è stata una evidente involuzione e anche lui ha giocato delle gare pessime. Su tutte lo scontro diretto col Cagliari, quando sbagliò due passaggi elementari a Candreva che si sarebbe involato a tu per tu col portiere. Sul web tifosi divisi: c’è chi dice si tratti di un giocatore mediocre, chi lo reputava un attaccante di spessore per chi deve salvarsi. Il tempo darà le risposte del caso.