Il calcio è, per antonomasia, materia opinabile ed è giusto che tutti esprimano le proprie idee. Soprattutto ai tempi dei social leggiamo cose a tratti allucinanti, ma fa parte del gioco e talvolta fa anche sorridere. Pensare, però, che oggi qualcuno paventi l’esonero di Filippo Inzaghi è davvero clamoroso. Forse costoro non hanno visto la partita di oggi: 15 tiri in porta a 2 contro la Roma di Lukaku, Dybala e Pellegrini, un dominio assoluto in emergenza. Il trainer granata, a ottobre, ha ereditato una situazione complessa ed è riuscito, in breve tempo, a ridare gioco e anima ad una squadra rinata anche dal punto di vista atletico, che corre e combatte fino al 95′, nella quale giocano bene elementi che erano stati messi in discussione e che sta raccogliendo zero rispetto a quello che meriterebbe.
Oggi, con due giocatori ceduti nel pomeriggio, senza Fazio, Dia, Cabral e Coulibaly, la Salernitana ha giganteggiato contro una Roma che ambisce alla Champions e che disputa competizioni europee. E davvero c’è chi ha il coraggio di parlare male di uno staff tecnico composto da professionisti esemplari e che stanno dando l’anima per i colori granata senza mai alzare la voce rispetto al mercato in ritardo e alla cronica emergenza con la quale devono convivere? Davvero c’è chi pensa che un altro allenatore avrebbe fatto meglio con Lovato, Bronn, Legowski, Simy, Ikwuemesi, Stewart, Tchaouna e Sambia? Oggi non doveva esserci storia, invece alla Salernitana anche il pari sarebbe andato stretto. Ed è la stessa squadra che ha battuto la Lazio, fermato i rossoneri di Pioli e messo sotto Napoli, Juventus, a tratti Atalanta e Bologna e – stasera – la Roma pagando torti arbitrali, panchina corta e sfortuna.
Si può discutere del cambio di Basic, ma anche dopo l’uscita del centrocampista c’è stato un monologo granata. E poi è entrato al suo posto un ragazzo che stava crescendo e che aveva meritato la maglia da titolare con Napoli e Genoa, segnando anche un bel gol. A nostro avviso Inzaghi va blindato fino alla fine ed è con lui che la Salernitana dovrà coronare fino alla fine quel sogno chiamato salvezza. La ruota prima o poi girerà.