Il principale problema della classe arbitrale italiana è la difformità di giudizio rispetto a situazioni identiche o che, comunque, si assomigliano molto. Del resto dice bene Allegri quando afferma che neppure il VAR può fornire garanzie di questo tipo “perchè restano valutazioni soggettive e non oggettive”. Assodato che l’errore umano fa parte del gioco e che le giacchette nere stanno vivendo una stagione orribile, ci sono cose che fanno storcere il naso.
Ieri, durante la sfida tra Juventus ed Empoli, l’attaccante Milik è stato espulso per un intervento durissimo sulla caviglia di un avversario. Inizialmente l’arbitro Marinelli, quello del derby col Napoli, aveva estratto il cartellino giallo, ma è stato richiamato dal VAR per rivedere l’azione al monitor. E così l’ammonizione è diventata espulsione…ed è stato giusto così. “Allora perchè non hanno fatto lo stesso con Berardi?” si chiedevano i tesserati bianconeri nel post gara.
Tuttavia c’è un esempio recente che meriterebbe di essere discusso a livello nazionale. perchè Milik va fuori e Gatti, a Salerno, è stato graziato? Si dirà che la dinamica dell’azione è leggermente diversa, che il difensore tocca prima il pallone, ma è evidente che non ritragga il piede e che poteva davvero far male a Legowski. Per mettere a tacere ogni dubbio o perplessità sarebbe bastato rivedere le immagini usufruendo della tecnologia. Altrimenti la sensazione di “due pesi e due misure” accompagnerà sempre tutte le partite, soprattutto quando una piccola affronta una grande. E quello che è successo in Salernitana-Juventus è ancora ben impresso nella memoria di tutti.