Il paradosso della tifoseria salernitana. Se in casa i numeri continuano ad essere bassi per una città come Salerno (pur con tre gare su quattro giocate alle 18:30 in giorni lavorativi), in trasferta la torcida granata si conferma una delle migliori in assoluto. Le statistiche, del resto, non mentono mai e aiutano ad avere un quadro preciso della situazione.
Erano in 4500, ad esempio, nel giorno dell’esordio all’Olimpico di Roma. Un settore ospiti strapieno e un tifo incessante che ha meritato applausi e rispetto anche da parte del pubblico capitolino e del tecnico Josè Mourinho. Sarebbero stati almeno il doppio con una maggiore disponibilità di biglietti. Un migliaio a Lecce, secondo sold out consecutivo, altrettanti ad Empoli di mercoledì pomeriggio.
Poi l’esodo incredibile di Monza: 2600 nel settore ospiti, altri 2-300 in tribuna e un tifo incessante anche quando il risultato era oramai compromesso. Anche le prime gare della gestione Inzaghi hanno fatto registrare numeri straordinari: 800 a Genova (di venerdì sera), 1200 a Reggio Emilia di venerdì pomeriggio e con una squadra mestamente ultima in classifica. 2400 a Firenze, in una trasferta ostica dal punto di vista ambientale.
Erano 300 anche a Bergamo, 500 a Verona a ridosso della vigilia di Capodanno e altrettanti in coppa Italia contro la Juventus pur con una rosa ridotta all’osso e la consapevolezza di imbattersi in una sconfitta. Appena 11, invece, a Napoli, per i motivi che tutti conosciamo. In tutto, dunque, già quasi 17mila persone hanno sostenuto la Salernitana in campo esterno e questo dato colloca Salerno addirittura al sesto posto in A, meglio di realtà che lottano stabilmente per le prime posizioni. In proporzione al numero di abitanti, la tifoseria granata è tra le migliori in assoluto anche a livello europeo.