Niccolò Pierozzi è il primo innesto del mercato invernale della Salernitana. E il fatto che la dirigenza abbia seguito le indicazioni di Inzaghi lascia presagire che, come giusto che sia, il tecnico sia stato blindato e che si lavori in simbiosi. Del resto il mister lo conosce benissimo, avendolo avuto a disposizione a Reggio Calabria l’anno scorso: 35 presenze, maglia da titolare, 4 gol, 4 assist e una crescita costante per tutto l’arco della stagione.
In attesa di almeno un altro esterno, potrebbe addirittura esordire a Napoli dopodomani pur avendo giocato con il contagocce a Firenze: un apparizione in Conference League e zero presenze in campionato, al punto da guadagnarsi minutaggio in Primavera. Tuttavia il giocatore si è allenato a mille e, già oggi, ha dato disponibilità all’allenatore qualora decidesse di gettarlo nella mischia dall’inizio. E sarebbe un bel battesimo, contro Kvara e Politano e nel derby in casa dei campioni d’Italia in carica.
Guai a sottovalutare quest’innesto, anzitutto. Si tratta di un giovane di prospettiva, che era seguito da altre squadre di A e di B e che, a detta di diversi esperti e operatori di mercato, ha tutto per imporsi anche in massima serie dopo le ottime cose fatte in cadetteria e in Lega Pro. La corsa è la sua caratteristica principale: Pierozzi macina chilometri sulla fascia, ha personalità e, al netto dell’età, è uno che combatte e che non tira indietro la gamba.
Dal punto di vista tattico dà il meglio di sè sulla fascia nel 3-5-2, agendo soprattutto a destra ma mostrando discreta affidabilità anche a sinistra. A Reggio, con Inzaghi, ha ricoperto entrambi i ruoli. Agli albori della sua carriera ha giocato anche come braccetto di destra nella retroguardia a tre, lui che è bravo nel gioco aereo pur non essendo altissimo e che, soprattutto, ha un ottimo senso dell’anticipo.
E’ un calciatore anche molto concreto: non ha il dribbling nel sangue come il suo predecessore, capisce quando spingere e quando restare basso a presidiare la posizione per dare una mano alla retroguardia, ma – allo stesso tempo – ha un discreto piede e prova ad andare nell’uno contro uno sfruttando la sua rapidità.
Certo, la pregressa inattività è un fattore da considerare, ma la conoscenza dell’allenatore e la voglia di mettersi in vetrina dopo sei mesi ai margini potranno fare la differenza. Si tratta di un innesto interessante e di un calciatore con delle potenzialità. Non è un caso che la Fiorentina abbia detto sì solo con la formula del prestito secco, visto che Italiano lo stima e gli ha già detto che lo seguirà nel suo percorso in granata.