Si dirà che è coppa Italia, che il mercato è appena iniziato, che le polemiche non servono e che bisogna avere fiducia nell’operato del direttore generale. Su quest’ultimo punto non ci sono dubbi: siamo certi che Sabatini, il primo febbraio, consegnerà all’allenatore una rosa decisamente più forte di quella costruita male dal suo predecessore anche a causa di un budget non all’altezza di promesse e aspettative.
Tuttavia leggere la lista dei convocati non fa fare i salti di gioia ai supporters di fede granata. Gli infortuni non si possono mettere in preventivo, nè i virus influenzali, ci mancherebbe, ma affrontare una big del calcio italiano come la Juventus, con centinaia e centinaia di tifosi al seguito e in diretta tv nazionale con le riserve delle riserve fa storcere il naso. Perchè una squadra di serie A deve avere alternative a disposizione tali da sopperire all’emergenza e deve affrontare tutte le sfide a testa alta e con la speranza di portare a casa il massimo.
Di fatto la Salernitana è partita con appena tre centrocampisti; tra questi c’è chi in campionato è sceso in campo dal primo minuto in pochissime occasioni senza fornire alcun tipo di contributo. Il reparto offensivo lascia davvero a desiderare. Non ce ne voglia nessuno, ma il fatto che sia stato riaccreditato Simy certifica la bocciatura di alcune pedine che, ad oggi, non si sono rivelate all’altezza della categoria.
Considerando che Cabral, Dia e Coulibaly sono partiti per la coppa d’Africa, che Kastanos e Pirola non recupereranno e che è stato ceduto un terzino senza aver preso l’alternativa in una zona di campo già numericamente carente, la paura è di arrivare nelle stesse condizioni anche domenica in campionato. Qualcuno dirà che contro la Juventus si perderebbe lo stesso e che non avrebbe senso portare a termine operazioni di fretta rischiando di sbagliare.
A nostro avviso, però, tutte le partite mettono in palio punti pesanti e, dopo la campagna acquisti estiva insufficiente e carente, sarebbe stato un bel segnale presentarsi ai nastri di partenza del 2024 con un paio di innesti di spessore. Per prenderli, ovviamente, ci vogliono investimenti, oltre ovviamente alla capacità di un grande dirigente che per fortuna è tornato alla base.
Si provi ad accelerare, consapevoli che al completo servirebbero comunque 6-7 pedine. Figuriamoci se partissero altri big. Domenica ci saranno 30mila persone che hanno pagato prezzi stellari con una squadra ultima: non sia una gara persa ancor prima di giocarla.